Il Tecnomasio Italiano venne fondato nel 1871 a Milano con lo scopo di produrre motori elettrici e generatori di corrente.
Nata come piccola officina artigianale nel lontano 1863, in via Pace, per iniziativa di Luigi Longoni, Carlo Dell’Acqua e Ignazio Porro, produceva principalmente strumenti di precisione.
Pochi anni dopo, grazie alla guida dell’ingegnere Bartolomeo Cabella, si avviò la produzione di lampade ad arco voltaico, specializzandosi progressivamente nella costruzione di materiale elettromeccanico come dinamo per l’illuminazione elettrica e apparecchiature per la nascente industria idroelettrica. La denominazione divenne così "ing. Cabella e C.".
Nel 1898, per affiancare alla produzione di apparecchi di fisica e geofisica la fabbricazione di dinamo, alternatori e generatori di corrente, la società venne trasformata in Società anonima Tecnomasio Italiano ing. Cabella e C.
Poco dopo si fuse con la società svizzera Brown Boveri di Baden, divenendo così Tecnomasio Italiano Brown Boveri (TIBB).
Poco dopo si fuse con la società svizzera Brown Boveri di Baden, divenendo così Tecnomasio Italiano Brown Boveri (TIBB).
Nel 1907 venne costruito lo stabilimento con uffici e laboratori di piazzale Lodi. L'anno successivo venne incorporata la Gadda e C. acquisendone anche la fabbrica di via De Castilla, a ridosso dello scalo merci oggi scomparso (scalo che ha lasciato il posto a piazza Gae Aulenti e ai grattacieli di Porta Nuova).
Nel 1919, fu inglobata la Società Italiana Westinghouse di Vado Ligure, dove si costruiva il famoso locomotore elettrico trifase E 550(cui seguì la serie E 330), vero progenitore dell'elettrificazione ferroviaria italiana (un esemplare si trova al Museo della scienza e della tecnologia). Questo locomotore era detto "Mulo dei Giovi" (era sfruttato sulla Torino-Genova) e aveva finalmente risolto il problema, a volte sfociato in drammi, del fumo nelle gallerie, quando a trainare i pesanti convogli erano le vaporiere binate dette Mastodonti dei Giovi e le successive Beugniot.
Negli anni '20 e '30 TIBB svolge un ruolo di primo piano nella costruzione di materiale elettrico rotante e di trasformatori per centrali idroelettriche.
Determinante la sua attività nella costruzione di locomotive e di tram, anche milanesi (apparati elettrici e carrelli).
Nel 1936 la società dava lavoro a 850 impiegati e a 3200 operai.
Duramente colpita dai bombardamenti del 1943, nel dopoguerra fu riattivata la produzione di grandi macchine elettriche rotanti e lo stabilimento si espanse ulteriormente con la costruzione di nuovi edifici.
Nel 1988 avviene la fusione con lasocietà svedese Asea e la società assume la denominazione di Abb Tecnomasio, incorporando anche la Ercole Marelli. I restanti decenni sono storia recente.
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