martedì 2 novembre 2021

PALAZZO MORIGGIA

L'edificio, risalente nel suo nucleo originario al XIV secolo, è uno dei più antichi conservati a Milano.
Oggi l'aspetto dell'antico palazzo esterno traspare solo dalla terrazza e dall'originaria torre, ristrutturata nel XVII secolo e adibita a belvedere. All'interno il cortile si presenta porticato con colonne di ordine ionico, mentre lo scalone, rifatto nel XVIII secolo aveva un tempo una decorazione a graffiti. Il palazzo è appartenuto ai marchesi Moriggia o Morigi . Questo palazzo ha dato il nome anche alla contrada in cui si trovava ossia Contrada dei Morigi. Il palazzo venne abbandonato dalla famiglia Morigi intorno alla fine dell'800. Successivamente il palazzo venne occupato da un movimento comunista. In questi anni il palazzo conobbe un momento di grande degrado strutturale sino agli anni duemila quando una ditta si prense carico della ristrutturazione del palazzo. Attualmente il palazzo è stato diviso e venduto in lotti.
Storia di una casa
Il palazzo di via Morigi è un raro esempio di integrazione di diversi stili architettonici, molto probabilmente eretto su rovine romane, poiché si trova a pochi metri dai resti del palazzo imperiale di Mediolanum dell'epoca dell'imperatore Massimiano.
Il palazzo si erge su quattro piani di cui uno interrato, la parte più antica, che risale al sec. XIII è la "torre dei Morigi" con loggia belvedere ad archi binati che apparteneva all’antica residenza dei Morigi, oggi quasi completamente scomparsa, la via prende il nome da questa antica famiglia milanese che proprio qui aveva la maggior parte dei suoi possedimenti immobiliari. Il resto del palazzo è caratterizzato da un susseguirsi di tipologie e tecniche costruttive seicentesche e settecentesche, ne sono testimoni le quattro scalinate totalmente differenti fra loro, dalla semplice quattrocentesca scala a chiocciola, allo scalone monumentale del settecento. Questo susseguirsi di rimaneggiamenti ha fatto si che la struttura e la disposizione degli spazi appaiano a prima vista molto lineari ed ordinati ma ad un analisi più approfondita risulta un complesso susseguirsi di cavedi, piccoli cortili invisibili, porte e portoncini, passaggi e corridoi, un sistema che costituisce l'ossatura vera e propria della casa e che ha di certo contribuito al modello di convivenza sociale degli abitanti. Epoca fascista e dopoguerra Sotto il fascismo esisteva per Milano un piano regolatore chiamato "racchetta" che prevedeva il prolungamento di via Larga fino a piazza Castello; il Comune avrebbe dovuto espropriare tutte le case che si trovano lungo questo tracciato per abbatterle. Nel corso di questi espropri il Comune divenne proprietario (nel 1942) anche di questa casa. Finita la guerra, crollato il fascismo, il progetto della "racchetta" viene abbandonato e per il palazzo si apre un nuovo capitolo di storia, quella del sottogoverno e delle speculazioni.
A un certo momento la casa passa in gestione a una società immobiliare con l’accordo di abbattere o ristrutturare pesantemente lo stabile per farne un residence di lusso. L’amministratore dell’immobiliare (il Conte Eugenio Radice Fossati) riesce a sfrattare molti inquilini, la casa si svuota ma non del tutto. Un paio di inquilini (la Taverna Meriggi e la Pensione) resistono, rimangono nel palazzo nonostante il degrado incalzante e fanno intervenire le Belle Arti che compiono "assaggi" sulle pareti della torre e decidono che il palazzo non può essere demolito.
L'occupazione (anni '70) L'esperienza di via Morigi ha inizio l’11 settembre del 1976, siamo a cavallo tra il movimento studentesco degli anni '60, il movimento del '77 e gli anni di piombo. Erano gli anni delle radio libere, nel 1976, anno in cui tra le tante, nasceva Radio Popolare. Casa Morigi agli inizi degli anni '70 si presenta come una struttura in abbandono, per gran parte inaccessibile ed in avanzato stato di degrado, i cui unici abitanti sono una ventina di inquilini residenti in una vecchia pensione situata al primo piano e la famiglia che gestisce la taverna Morigi che è l'unica attività commerciale presente. 
Agli inizi degli anni '80 vi è l'ingresso della maggior parte degli abitanti che iniziano l'opera di risanamento e autocostruzione nella casa, con il passare del tempo tra gli abitanti emerge la necessità di strutturarsi e perciò nel 1983 viene costituita la Cooperativa di Risanamento Morigi e vede la luce un primo regolamento.
Verrà poi fatta una proposta di risanamento della facciata a carico degli abitanti all'assessorato alla casa del comune di Milano che predisporrà dei sopralluoghi dell'intero edificio ed una schedatura di ogni singola unità abitativa, dalla cui relazione conclusiva emerge il valore dei lavori fatti dagli abitanti nel corso degli anni a salvaguardia dell'edificio.

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