Il palazzo per via della sua struttura e per gli interpreti nella costruzione e nella decorazione, fu tra i primi modelli del neoclassicismo milanese.
Il palazzo è diviso su tre piani: la facciata presenta al pian terreno un bugnato liscio a listature orizzontali, mentre il centro, leggermente aggettante, è decorato dal portale contenuto da due colonne tuscaniche che sorreggono una balconata; ai piani superiore le finestre sono decorate da modanature semplici o triangolari, come nel caso della finestra sul balcone. Il cortile interno è di forma rettangolare ed è porticato su tutti i lati mediante archi a tutto sesto.
Gli interni sono gli originali e per la loro realizzazione il Piermarini si rivolse a quelli che sarebbero diventati i migliori interpreti del neoclassicismo milanese, tra cui Giocondo Albertolli, Andrea Appiani e Martin Knoller.
Degno di nota è il Salone da Ballo, con stucchi, affreschi e bassorilievi, in cui collaborarono tutti e 3 gli artisti; in cui peraltro ci fu l'intervento del Parini che decise il tema delle decorazioni della sala, come spesso accadde per molti altri palazzi neoclassici milanesi.
Altra sala di notevole interesse è la Sala di Giove ove si trova l'affresco Giove e Ganimede del 1790 circa ad opera di Andrea Appiani.
Di notevole interesse è anche la Sala Napoleonica.
Di fronte al palazzo è presenta la chiesa di Sant'Antonio Abate, la cui facciata fu rifatta in epoca neoclassica, ma i cui interni sono tra i migliori del seicento milanese.
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