Fu dimora dei conti Confalonieri e in questo edificio, durante la dominazione austriaca, fu arrestato per cospirazione il conte Federico Confalonieri, condannato a morte, che fu commutata nell'ergastolo da scontare nella famigerata fortezza dello Spielberg.
Palazzo Confalonieri, che della famiglia di cui porta il nome fu a lungo l'elegante e prestigiosa dimora. Degni di nota, in particolare, il raffinato impianto decorativo della facciata e il bellissimo giardino che si estende fino alle vie Romagnosi e Andegari.
La facciata dell’edificio prospetta su via Monte di Pietà ed è decorata da finestre con cornici sagomate e balconcini di ferro battuto, in stile barocchetto. Il bel portone con archivolto a rilievi di stucco è sormontato da un balcone con eleganti mensole; la parte superiore della facciata è delimitata da una gronda in legno con mensoloni anch’essi lignei e da un cornicione sagomato.
L’interno del palazzo è indubbiamente fastoso e contribuiscono a questa ricchezza i soffitti a cassettoni con rosoni dorati, l’arredamento Luigi XIV – con specchiere e preziosi lampadari di Murano – e le opere d’arte esposte nelle sale. Particolare attenzione merita il salotto del Settecento veneziano, in lacca verde, oro e bianco con fiori a cesello in colori vivacissimi, ma tutti gli ambienti godono di una splendente policromia; alle riunioni e ai congressi è dedicato invece il Salone dell’Economia Lombarda.
Gli interni sono stati più volte rimaneggiati, pur conservando inalterato lo spirito decorativo originale e il palazzo è stato soggetto ad almeno due fondamentali ristrutturazioni: una ai primi del Novecento – quando fu acquistato insieme ad altri edifici dell’isolato dalla Cassa di Risparmio per poi essere destinato per alcuni decenni all’Esattoria civica – e un’altra più recente, terminata nel 2006, che ha aggiornato tecnologicamente l’edificio utilizzato da tempo come Centro Congressi della Fondazione Cariplo, con ingresso da via Romagnosi. Proprio la particolarità e ricchezza degli ambienti del palazzo ne hanno fatto il luogo di “rappresentanza” della Fondazione che è riuscita a conservare anche il piccolo ma prezioso spazio verde prospiciente l’ingresso.
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