Santa Maria Beltrade nel 1926 lasciò definitivamente il centro di Milano per traslocare in Via Nino Oxilia 8, tra piazzale Loreto e la stazione Centrale, nel quartiere che in quegli anni si stava popolando e che fino al 1923 si trovava nel comune di Greco, annesso a Milano in quell’anno.
In principio la scelta per l’edificazione della nuova chiesa cadde su un terreno lungo Viale Monza (dove oggi sorge il mercato coperto di via Crespi); poi venne proposto un sito lungo Via Sauli, ma visto lo scarso spazio a disposizione si dovette cercare altrove. Finalmente fu trovata un’area sufficientemente ampia in Via Oxilia (allora ancora chiamata Edmondo De Amicis).
disegno di progetto 1925-26
Prima chiesa progettata dalla prestigiosa Scuola d’Arte intitolata al “Beato Angelico”(fondata da monsignor Giuseppe Polvara nel 1921), la moderna Santa Maria Beltrade, sorta in via Oxilia, vale davvero una visita, forse più per l’interno decorato che per l’esterno che, tutto sommato, appare alquanto anonimo. La nuova chiesa venne consacrata nel 1927 e si può definire come un esempio di edificio Art Decò camuffato in forme neo-romaniche. La struttura stessa della chiesa, di forma basilicale, rigorosa ed essenziale, quasi ad aspirare alla purezza delle origini cristiane, presenta già tutti i principi ispiratori di quel giovane quanto determinato istituto d’arte milanese: «Il mistero deve essere rappresentato, deve divenire una “azione” che fa una “presenza”», osservava infatti lo stesso fondatore. Una “filosofia” che troviamo proprio nella vasta decorazione pittorica dell’edificio, dove il gusto liberty d’inizio secolo oramai si fonde con un rigore di moderne linee Art Decò che si rifanno a loro volta allo stile di stampo bizantino, in un insieme che risulta suggestivamente evocativo, con attenzione meticolosa al dettaglio e alle valenze simboliche di ogni ornamento.
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