sabato 20 novembre 2021

ISTITUTO DI SAN ZENO o SANTA MARIA MADDALENA

Questo istituto è strettamente legato alla storia della prostituzione.
Il 7 giugno 1574 l'Arcivescovo sopprime la parrocchia di San Zenone . [questa chiesa parrocchiale è molto piccola e disadorna ed è situata in un luogo indecente presso il luogo pubblico dove risiedono le meretrici che si prostituiscono pubblicamente].
L’Atto di unione prevede che i redditi di San Zenone passino a San Vito al Pasquirolo che si assume la cura delle anime (prostitute dell'epoca) con l’obbligo di versare 100 lire annue a S. Pietro all’Orto in base a un precedente vincolo di San Zeno nei confronti di quella parrocchia. L’edificio della chiesa e la ex casa parrocchiale vengono invece assegnate alla parrocchia di S. Stefano in Borgogna
Tutta l’operazione trova la sua spiegazione proprio in quest’ultimo punto: è la tanto attesa sede della nuova istituzione. I Vistarini infatti provenivano dalla parrocchia di S. Stefano ed erano in stretta relazione (forse anche di parentela) con il parroco che affida infatti subito a loro l’immobile in questione. 

Già dal 1575 l’edificio è di fatto affittato ai Vistarini, anche se mancano documenti precisi al riguardo. Nella vita di San Carlo si dice invece che la casa venne affittata dallo stesso arcivescovo, ma ciò non esclude una diversa versione dei fatti, anzi, rivela qual'era la vera mano che stava dietro a tutta l’operazione. I Vistarini in effetti agivano per suo conto ed esaurita questa prima fase dell’operazione se ne tornano nella loro casa in S. Stefano mentre il Borromeo, dopo varie trattative, riuscirà a far pagare l’affitto del Deposito (200 lire e 12 soldi all’anno) ad un illustre personaggio, Giovanni Arcimboldi, che in cambio aveva appena ottenuto per il figlio Giovanni Angelo la conferma del beneficio dell’abbazia di Viboldone. A questo punto il Deposito può essere regolarmente fondato e ciò avviene con regolare atto pubblico.
Come funzionava il Deposito e perché si chiama così? Anzitutto, com’era fatto?
Il Deposito comprendeva la chiesa e la ex casa parrocchiale. Al piano terreno, oltre alla chiesa, c'era il parlatorio, il refettorio, cucina e dispensa, guardaroba. Le ricoverate dormivano nel coro della chiesa. Al piano superiore c'erano quattro stanze per le monache e il "lavorerio". Un piccolo cortile con giardino completava il tutto. La situazione di disagio dovuta alla ristrettezza del luogo portava spesso al sorgere di liti con conseguenti trasferimenti. Non c'era clausura. Nel "lavorerio" le attività consistevano nella filatura di oro e seta, nella confezione di guanti e calze, in lavori in osso e nel cucito. La capienza era di 15-20 ricoverate più le monache, che erano spesso ex ricoverate, ma la funzione specifica dell’istituzione non era quella di ricoverare le ragazze, ma piuttosto quella di un luogo di “pronto soccorso”, dove accogliere le persone che avevano urgenza di essere alloggiate per poi smistarle al più presto in luoghi più adeguati. Il soggiorno medio risulta essere solo di qualche mese ed è per questo che venne chiamato “Deposito” e non Ricovero o Conservatorio.
Nel 1579 Carlo Borromeo fondò ufficialmente il "deposito" di Santa Maria Maddalena, che esisteva già da alcuni anni per aiutare le donne in difficoltà. L'ente, che aveva sede nella chiesa della soppressa parrocchia di San Zeno, era in origine una comunità di orsoline voluta da Giovanna Anguillara ed aveva la stessa intitolazione. Il Deposito era retto da un gruppo di deputati, ma l'effettiva conduzione degli affari e il governo delle ricoverate erano nelle mani di un gruppo di religiose dimoranti nel monastero annesso. Dopo il 1630 l'istituzione entrò in una crisi sempre più grave, tanto da annoverare solo cinque ricoverate alla fine del Settecento. Nel 1784 il deposito fu soppresso e la chiesa profanata; nel 1786 i locali furono adibiti a deposito di fanteria.


Nessun commento:

Posta un commento

PARCO DEL CITYLIFE

CityLife vanta uno tra i parchi più ampi di Milano, ma soprattutto è ricco di opere d’arte che lo rendono un vero museo a cielo aperto tutto...