Basilica minore dal 1950, rappresenta un notevole esempio dell'Architettura rinascimentale a Milano; la sua facciata è un capolavoro del manierismo italiano.
Iniziata da Gian Giacomo Dolcebuono e da Giovanni Battagio nel 1493, in pieno Rinascimento per accogliere un'icona miracolosa della Madonna, fu forse inizialmente prevista a pianta centrale, anche se nel proseguimento, piuttosto rapido dei lavori, venne dotata di una navata ed un atrio porticato antistante la facciata. La costruzione fu una delle prime architetture pienamente rinascimentali di Milano.
Il primo disegno, non realizzato, di Vincenzo Seregni fu ripreso da Galeazzo Alessi che compose il progetto in stile manierista dell'imponente ed ornatissima facciata. Venne realizzata, in marmo di Carrara, a partire dal 1572 da Martino Bassi. Le statue per le nicchie mediane e quelle distese sopra al portale si devono a Stoldo Lorenzi; quelle erette sopra il portale, quelle delle nicchie laterali e quelle del fastigio del timpano vennero eseguite da Annibale Fontana, come anche i bassorilievi con Storie evangeliche.
Il miracolo del 1485
Venerdì 30 dicembre 1485 si sarebbe verificato un evento miracoloso: di fronte a trecento persone circa, mentre celebrava la messa il presbitero G. Pietro Porro, da un'immagine della Madonna col Bambino coperta da una grata e da un velo, si vide la Vergine scostare con la mano sinistra il velo e mostrarsi viva e splendente ai presenti, "aprendo le braccia e giungendo più volte le mani".
Successivamente e con "rapidità incredibile" sparì la peste, che torturava Milano ormai da quattro anni e che aveva provocato la morte di oltre cinquantamila cittadini. I fatti miracolosi vennero sottoposti a regolare processo canonico presso la Curia, che il 1º aprile 1486 approvò la loro autenticità dopo aver ascoltato numerosi testimoni, le cui dichiarazioni giurate vennero messe in iscritto e conservate nell'archivio di San Celso. II miracolo portò una rifioritura di vita religiosa che impose la necessità di un ingrandimento della chiesa originale.
Tradizione milanese
Da secoli è tradizione che le spose milanesi, subito dopo la celebrazione del matrimonio, portino un mazzo di fiori alla Madonna esposta in questa chiesa.
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