La chiesa un tempo fu proprietà dei Conti Mellerio, industriali e alti dignitari dell’impero, (che fornirono i fondi per la realizzazione della porta centrale del nostro Duomo e finanziarono anche opere assistenziali come l’Ospedale Maggiore); le otto lapidi funerarie sulle pareti e sul pavimento sono dedicate non solo ai Mellerio ma anche ad altre nobili famiglie ambrosiane come i conti Somalia, i Castelbarco e i Cavazzi.
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