venerdì 5 novembre 2021

CHIESA DI SAN MARTINO IN GRECO

Nella zona nord di Milano, il borgo di Greco, comune autonomo fino al 1923, ospita una chiesa parrocchiale dedicata a San Martino, la cui origine risale al Medioevo. Essa sorge nell’odierna piazza Greco. Quando il comune era ancora autonomo si chiamava via Milite Ignoto, e l’edificio attuale è stato eretto nel 1564 sul luogo di una precedente chiesetta risalente al 1148 (come attestato da alcuni affreschi interni dei secoli XII-XIV) e crollata, pare, a causa di una nevicata fuori dal normale. La chiesa è attestata come “capella” già nel 1398 in Porta Orientale e il primo parroco di cui si abbia notizia è ricordato nel 1445.

San Martino di Greco è poi attestata come rettoria  nel 1564 e negli anni successivi fino al 1585. Tra il XVI e il XVIII secolo la parrocchia è sempre ricordata negli atti delle visite pastorali, in particolare di quella dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, avvenuta nel 1756.

All’epoca risulta infatti che il clero era costituito dal parroco e da un cappellano, che il popolo assommava a 770 anime complessive e che nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta dall’arcivescovo Carlo Borromeo  nel 1582; esisteva inoltre la società della Santa Croce, istituita il 28 maggio 1714 con speciale decreto di Manfrino Castiglioni, vicario generale, sotto il patrocinio di Sant’Antonio di Padova.

La chiesa di San Martino in Greco presenta una facciata di stile tardo rinascimentale, prossimo al barocco, a doppio ordine. Il corpo centrale più alto, coronato da un timpano triangolare, è raccordato con i corpi laterali più bassi da volute . Nella fascia basamentale tre portali architravati danno accesso, tramite bussole lignee, alla navata. Sopra i portali laterali in nicchie emicicliche sono contenute statue di santi nel primo ordine e angeli in quello superiore. Sopra al portale principale, all’interno di due lesene scanalate, è presente una decorazione pittorica rappresentante San Martino a cavalloSul fianco meridionale, in prossimità della zona absidale si erge il campanile con paraste e marcapiani in aggetto che terminano in una cella campanaria formata da otto colonnine in ghisa (costruita nel XIX secolo per ospitare delle campane più grandi), chiusa da una cupoletta metallica.

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