sabato 30 ottobre 2021

VICOLO SANTA MARIA VALLE

 il vicolo Santa Maria Valle, una piccola strada che corre parallela a via Torino. Il vicolo era intitolato a Sant’Alessandro, un piccolo oratorio che si trovava a metà del percorso. Oggi il vicolo è chiuso e permette l’accesso solo al piccolo Teatro Olmetto.

Il nome del vicolo, che prende nome dalla via omonima di Santa Maria Valle, la quale a sua volta prendeva il nome da un antico monastero il quale venne denominato in questo modo perché vicino “ad Vallum” muro. Infatti nella vicina via Stampa correva il muro di cinta della Mediolanum Romana.

All’angolo con via Santa Maria Valle, troviamo il fianco del palazzo neoclassico del civico 2 della via,  qui vi abitò Giuseppe Bossi, artista e letterato nonché segretario dell’accademia di Brera dal 1801 al 1807. In questo palazzo vi dimorò come ospite anche Antonio Canova nel 1810.

Il palazzo che troviamo in via Santa Maria Valle al civico n. 2 ha preso il postodell’edificio che a sua volta aveva sostituito l’oratorio di Santa Marta Confraternita Romana edificata nel 1497 e demolito sul finire del ‘700.

Nel 1963 durante a degli scavi vennero alla luce importanti murature antiche. Una vasca circolare, un ambiente suspensurae e un tratto di muro semicircolare interpretato come esedra. Probabilmente i rinvenimenti archeologici corrispondono ad un edificio termale, probabilmente connesso al vicino palazzo imperiale. Il periodo di costruzione va fatto risalire all’età tardo romana o già nell’alto-medioevo.

Il vicolo originariamente prendeva nome dall’oratorio di Santa Marta Confraternita Romana. Questa, era una chiesa che a sua volta ne aveva sostituita un’altra ben più antica, dedicata a San Vittore alla Corte Nova. Santa Marta era una chiesa di modeste dimensioni ma con opere importanti, come una pala d’altare realizzata da Bernardino Luini (Vergine tra la Maddalena e Santa Marta). La chiesa venne sconsacrata e demolita sul finire del 1700.

Proprio di fronte, al numero 1 del vicolo, si trovava il Monastero di Santa Marcella. Oggi una casa semplice dall’impronta settecentesca si affaccia su un piccolo giardinetto privato, protetto da un alto muro. Due graziosi balconcini deliziano il piccolo edificio.

Sul lato opposto comincia la lunga facciata retrostante del Palazzo Stampa di Soncino. Dopo il civico 4 possiamo notare lo spigolo di Palazzo Stampa che avanza un po’ confronto all’allineamento della cortina di edifici e li sovrasta pure di qualche metro. Si tratta di quel che resta della torre medievale a difesa dell’isolato degli Stampa.Il vicolo si esaurisce nello slargo prodotto dall’incrocio con via Stampa e Soncino.

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