Al n° 8 della piazza Beccaria, un tempo esisteva un minuscolo locale, ritrovo per i fanciulli, le cui origini risalgono ad un oratorio fondato e inaugurato nel 1616 dal card. Federico Borromeo. Ebbe poi nome di Bellarmino poiché, in un locale annesso, vi prese dimora il card. Roberto Bellarmino, nipote di papa Marcello II. Per volere di questo cardinale, i giovani, sotto la direzione di alcuni sacerdoti, alla domenica recitavano delle commedie improvvisate dagli stessi sacerdoti. Più tardi (1806) l'oratorio servì ai Francesi come carcere e agli Austriaci, succeduti ai Francesi, lo trasformarono in una specie di ambulatorio per le cure cui venivano sottoposte le donne perdute. L'oratorio seguì la sorte delle vecchie catapecchie (1865) e venne quindi abbattuto, ma risorse, abbellito e ampliato, nel cortile di un nuovo palazzo prendendo nome di Teatro Fiando poi Teatro Gerolamo.
Sono tanti i luoghi d’intesse storico e artistico dove il visitatore può perdersi fra quadri, statue e opere d’arte di valore inestimabile. Tanti angoli e luoghi dimenticati senza particolare valore artistico, ma in grado di regalare la strana sensazione di essere tornato indietro nel tempo, dove le lancette dell’orologio hanno smesso di girare e sotto la patina di oblio che li ammanta, è possibile coglierne tracce.
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