domenica 31 ottobre 2021

MONUMENTO CESARE BECCARIA

Nel 1868 il Comune promosse un apposito bando di concorso per la realizzazione di una statua,  e vincitore risultò essere Giuseppe Grandi.
Fu questa una delle prime importanti realizzazioni dell'artista, anche se Milano lo ricorda soprattutto per l'imponente monumento alle Cinque giornate.
Grandi predispose una statua a figura intera, in pietra, posizionata su un basamento in granito bianco di Montorfano (famose cave non distanti da quelle di Candoglia).
L'inaugurazione del monumento ebbe luogo il 19 marzo 1871.
«Nel giorno 19 Marzo 1871, sul largo del Palazzo di Giustizia in Milano, si inaugurava il Monumento a Cesare Beccaria, primo propugnatore dell'abolizione della pena di morte.
La festa riuscì solenne e commovente per affluenza di popolo stipato sulla piazza e nelle vie adjacenti, e per concorso di invitati. Rappresentanze di Provincie e Municipi, di Curie forensi, di Università, di Accademie ed Associazioni scientifiche, di Società operaie, della stampa periodica, onoravano la inaugurazione.»
Si progettò che il monumento venisse collocato nello slargo ottenuto con la contestuale demolizione della casa del boia, all'epoca accanto al palazzo del Tribunale, già del Capitano di Giustizia (ora sede del Comando Polizia locale).
«Esso sorge vicino a quel palazzo di giustizia da cui s'alzavano le grida dei torturati. Porrò fine dicendo come gli studiosi ed i cultori delle arti belle notarono alcuni difetti in questa opera scultoria del Grandi, per esempio averlo ritratto in età avanzata invece che in sui ventisette anni, il non avergli messo ai piedi una catena, una tenaglia spezzata, e l'averlo messo in modo che volge le spalle al palazzo di giustizia invece che in modo che egli lo fissasse, ma poi unanimi l'encomiarono come primo passo nella difficile arte della statuaria.»
In seguito alle demolizioni nacque così la piazza (venne sacrificata la parte finale della contrada di san Martino o del Tribunale, e sparirà poi il vicolo Zenzuino).
Nel 1914 la statua originale, ormai deteriorata a causa della consunzione della pietra utilizzata, fu sostituita con una fedele copia questa volta in bronzo, la stessa che vediamo oggi.
L'originale fu posizionato (dopo essere rimasto per anni in un magazzino comunale) all'interno del Palazzo di Giustizia, in corso di Porta Vittoria, dove è oggi visibile.

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