lunedì 18 ottobre 2021

BASTIONI DI PORTA VENEZIA

Bastione deriva da un termine utilizzato per indicare una fortificazione campale, di terra o in muratura che poteva essere a carattere provvisorio o permanente: bastia (con l’accento tonico sulla “i”, come la città corsa).

In questo senso “bastione” è un accrescitivo di bastìa (o anche bastita) ed è sufficiente pensare proprio alla città della Corsica e alla sua fortezza che risale al 1378 o anche alla celeberrima Bastiglia di Parigi edificata negli stessi anni, per ritrovare delle evidenti affinità nel nome.

Il tratto della ottocentesca strada di Circonvallazione è quello attualmente compreso tra piazza Oberdan e piazza della Rupubblica.

Prima del 1859, infatti, il nome stesso della Porta non era Venezia, bensì Orientale. Nel 1859 si volle infatti onorare la città veneta ancora sotto il dominio austriaco ed entrata a far parte del Regno d’Italia nel 1866.

Di conseguenza anche la fortificazione si chiamava, prima del 1859, Bastioni di Porta Orientale. Ma quello che forse è meno risaputo è che il nome originale, cioè assegnato all’epoca in cui gli spagnoli li costruirono nel XVI secolo, era Bastione di San Dionigi.

Questo nome derivava dalla basilica omonima che fu demolita per fare spazio ai giardini pubblici, tra il 1783 e il 1786. In effetti, però, la basilica di San Dionigi demolita non era nemmeno quella originale la cui fondazione risaliva addirittura al IV secolo ad opera di Sant’Ambrogio e demolita anch’essa, nel 1549, per permettere l’innalzamento delle mura spagnole.






La posizione della basilica ricostruita era indicativamente in prossimità del palazzo Batthyany, palazzo non più esistente, situato all’angolo dei bastioni con il corso di Porta Orientale; anche il corso – come la porta – ha quindi modificato il suo toponimo in “Venezia” negli anni dell’unità di Italia.

In tempi successivi sono stati eretti sia il Planetario (donato nel 1930 da Ulrico Hoepli alla città di Milano) che la torre Rasini, opera di Emilio Lancia e Gio Ponti, quest’ultima innalzata nel 1933-34.

Oltre alle variazioni di nomi, i nostri bastioni hanno anche subìto un “troncamento” nel loro sviluppo; difatti inizialmente con il toponimo Bastioni di Porta Venezia (e precedenti nomi) si indicava tutto il tratto compreso fra Porta Venezia e Porta Nuova.

Come regola generale i bastioni che circondavano la città prendevano normalmente il loro nome da quello della porta da cui partivano e procedendo in senso antiorario: i bastioni di Porta Nuova, per esempio, iniziavano quindi in Porta Nuova e terminavano in corrispondenza di Porta Comasina (poi Garibaldi), da cui iniziavano i Bastioni di Porta Garibaldi e così via.

A complicare un po’ il tutto è intervenuta anche l’apertura del tunnel sotto i bastioni in corrispondenza della via Principe Umberto, oggi Filippo Turati.

Il passaggio sotto i bastioni si era reso necessario a seguito dell’entrata in servizio della vecchia Stazione Centrale nel 1864, che come sappiamo era in piazza della Repubblica; questo passaggio (che non era una vera porta, nel senso che non disponeva di un arco) fu comunque battezzato con il nome di “Porta Principe Umberto”.

In ogni caso si decise di non cambiare il nome ai bastioni, ma solo al viale esterno (la vecchia strada di Circonvallazione) che diventò viale Principe Umberto.

Attenzione a non confondere la via Principe Umberto (oggi via Filippo Turati) e il viale Principe Umberto (oggi viale Monte Santo).

Con la demolizione della vecchia Stazione Centrale (1931) vennero smantellati, demoliti, spianati i bastioni che per quasi 400 anni avevano caratterizzato la città, lasciandoci solo qualche piccolo residuo (come per esempio a Porta Romana tra viale Filippetti e viale Sabotino).

I Bastioni di Porta Venezia, unici sopravvissuti un troncamento terminando non più a Porta Nuova bensì in piazza della Repubblica.

Esiste ancora, la scalinata costruita nel 1787 quasi a metà del bastione che consentiva, nel suo scopo originale, di interrompere le passeggiate per dirigersi verso il Lazzaretto, sul viale che oggi si chiama Vittorio Veneto, ma che si chiamava in precedenza viale Venezia.







In prossimità dei bastioni, dal lato dei giardini, è stato eretto nel 1894 un monumento dedicato a Luciano Manara (patriota, 1825 – 1849) morto a Roma a soli 24 anni nello scontro di Villa Spada avvenuto il 30 giugno; 


Nessun commento:

Posta un commento

PARCO DEL CITYLIFE

CityLife vanta uno tra i parchi più ampi di Milano, ma soprattutto è ricco di opere d’arte che lo rendono un vero museo a cielo aperto tutto...