La Barbajada è una bevanda milanese, molto in voga nella prima metà dell'800, che accompagnava la degustazione dei dolci.
La storia della barbajada inizia nel 1778 in uno dei luoghi simbolo di Milano: il Teatro alla Scala, per la precisione al Caffè Cambiasi (noto anche come Caffè del Teatro) dove passavano musicisti e compositori e si respirava l’aria tipica dei caffè letterari dell’epoca, dove lavorava un giovane garzone napoletano, Domenico Barbaja, che un giorno inventò una bevanda a base di cioccolato, caffè, latte e panna in parti uguali e schiumati con la frusta.
Nacque così la barbajada ed ebbe un successo talmente clamoroso da permettere al suo inventore di fare fortuna, fino ad aprire un suo locale, il Caffè dei Virtuosi nella vicina via Manzoni, e poi diventare impresario teatrale (lavorò con Gaetano Donizetti, Gioacchino Rossini e Vincenzo Bellini, giusto per citarne alcuni).
Per tutto l’800 e almeno fino agli anni’30 del secolo scorso, spesso i pasti si concludevano con questa sorta di cioccolata – servita calda o fredda a seconda della stagione – preparata con caffè, latte e panna, nella quale si inzuppavano biscotti e ovviamente una fetta di panettone.
Sembra che persino Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, rifugiatosi a Cagliari dal 1807 al 1814 per sottrarsi alle invasioni napoleoniche, facesse colazione sempre con la barbajada.
Questa bevanda era fatta con cioccolata, latte e caffè, zucchero, lavorata con la frusta fino a schiumare, e servita fresca in bicchiere d'estate, o calda con panna in tazza d'inverno.
La Barbajada rimase in voga fino agli anni trenta e sopravvisse fino a qualche anno più tardi fino a declinare quasi del tutto.
Si potrebbe aggiungere che, negli anni in cui i Savoia, a causa delle invasioni napoleoniche, dovettero rifugiarsi a Cagliari (tra il 1807 ed il 1814), il Re di Sardegna Vittorio Emanuele I, come ci ricorda Francesco d'Austria- Este futuro Duca di Modena nella sua "Descrizione della Sardegna (1812)", si alzava ogni giorno alle 7, e faceva colazione "che consiste sempre in barbaja ossia caffè, e cioccolata insieme".
Le signore della vecchia Milano andavano a gustarla, nel pomeriggio, nelle pasticcerie alla moda.
Ricetta:
1/2 litro d’acqua
1/2 litro di latte
150 g di cacao amaro
150-200 g di zucchero
caffè
panna
In una casseruola possibilmente di rame non stagnato mettete il cacao e diluitelo versandovi lentamete il latte mescolato con l’acqua. Ponete sul fuoco e con una frusta sbattete portando a bollore e lasciate sobbollire per 10-15 minuti o fino a quando il composto si addensa leggermente. Ritirate misurate la quantità della cioccolata ottenuta e aggiungete lo stesso quantitativo di panna e di caffè. Ponete di nuovo sul fuoco e, frullando, da quando il composto inizia a schiumeggiare cuocete per 6 minuti. Ritirate e servite la cioccolata calda o fredda.
Dove berla a Milano:
PausaMI, in via Villoresi
Vergani via Mercadante 17
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