Via San Carpoforo a Brera si chiamava contrada di Tett, con doppia interpretazione: la più pudica indica l’origine del nome in una serie di case con i tetti bassi a vista, la più scanzonata nei seni delle numerose prostitute che frequentavano la zona al civico 3, 5 e 8. Di bordelli ce ne erano infatti ben tre, che si distinguevano tra di loro per la diversità di approccio alla clientela. In uno di questi per esempio, la maitresse aveva vietato alle ragazze di adescare i clienti in qualunque maniera: dovevano rimanere mute e ferme e attendere che il cliente stesso le approcciasse.
In un altro, invece l'adescamento era concesso...eccome! Toccava alle signorine rompere il ghiaccio e ognuna lo faceva mostrando i suoi migliori attributi. Il primo casino era prediletto dagli spavaldi e dagli uomini di iniziativa, il secondo era più adatto ai ragazzi di primo pelo e a coloro che necessitavano di qualche incoraggiamento.

La via prende il nome dalla chiesa situata in luogo.
una via stretta in cui oggigiorno non c'è granché da vedere. Un tempo però, se si diceva che si andava in Sancarpofer, era subito chiaro cosa si andava cercando.
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