lunedì 27 settembre 2021

TORRE BREDA

 

La torre Breda (originariamente nota come il Grattacielo di Milano) è un grattacielo che si trova a Milano, in piazza della Repubblica all'angolo con via Vittor Pisani e viale Tunisia.

Alta 116,25 metri per 31 piani è tra i più alti grattacieli di Milano. Fu costruita tra il 1950 e il 1955, su progetto di Eugenio ed Ermenegildo Soncini e Luigi Mattioni. Il nome originale: il Grattacielo di Milano è molto significativo: per circa un decennio, prima della costruzione del Grattacielo Pirelli, fu il simbolo del rinnovo e della ripresa di Milano dopo l'ultimo conflitto mondiale. Oggi, assieme ai grattacieli presenti in zona e agli edifici del progetto Porta Nuova, fa parte dei grattacieli di Milano.

Quando venne costruito era il grattacielo più alto d'Italia. Per realizzarlo fu necessario infrangere una lunga tradizione milanese, assurta negli anni trenta a norma nel piano regolatore della città: nessun edificio doveva superare i 108 metri della guglia più alta del Duomo, sormontata dalla cosiddetta Madonnina. Una convenzione di anteguerra tra la società proprietaria dell'area e il Comune di Milano, stabiliva che sul lotto dovesse sorgere un edificio simmetrico al "grattacielo" di 64 metri, realizzato tra le due guerre, nel lotto opposto. Tale edificio doveva sorgere a filo strada ed essere svuotato da un angusto cavedio interno. La proposta dei progettisti prevedeva una torre molto più alta, arretrata e priva di elementi desueti come il cavedio. La "battaglia per il progresso" contro i "pregiudizi di un passato oscurantista" durò quasi due anni , e si concluse con un compromesso: un corpo basso a filo strada, che si adegua e profila alle case di via Vittor Pisani, sormontato da una torre arretrata, più alta della Madonnina.

Pur ispirandosi a modelli americani, i progettisti utilizzano, invece dell'acciaio, un materiale di più facile reperimento sul mercato italiano: il calcestruzzo armato, che era prodotto da un'azienda leader del settore, la RDB sas che era tra i soci della società committente. Si voleva dimostrare che "con un materiale tipicamente italiano si poteva esprimere il medesimo senso di esile verticalismo dei grattacieli in vetro e acciaio d'Oltreoceano. Si volevano incarnare in un oggetto carico di valori simbolici le ambizioni innovatrici di un nuovo ceto industriale". La sfida fu vinta: all'epoca della sua costruzione il Grattacielo di Milano fu il grattacielo in calcestruzzo armato più alto del mondo

Otto metri sotto la quota della strada, l’edificio poggia su fondazioni a setti continui, poste su un terreno impermeabilizzato con manti bituminosi e consolidato con iniezioni di cemento, per permettergli di sostenere una massa tanto imponente (250.000 q). Le difficoltà di costruzione erano infatti enormi: a Milano la falda freatica si trova pochi metri sotto la superficie e sino a grande profondità si susseguono depositi fluvioglaciali, manca cioè quella base rocciosa su cui poggiavano i grattacieli costruiti sino ad allora.

Le strutture in elevazione, costituite da muri trasversali legati da muri di controvento, sono in cemento armato gettato in opera in casseforme metalliche, mentre per quelle orizzontali, sempre in cemento armato, si usarono casseforme recuperabili. I pilastrini esterni, che originano l’orditura delle fronti, furono invece prefabbricati e rivestiti di grès ceramico prima della posa in opera.

Il blocco del basamento è lastronato in serizzo Dublino lucidato, mentre la torre è rivestita di grès ceramico di colore azzurrato, che sfuma di tonalità con il progredire della quota. Questa sfumatura accompagna la convergenza verso l'alto delle linee di spigolo, come nel Partenone, al fine di correggere l'illusione ottica che le farebbe sembrare divergenti.


Nessun commento:

Posta un commento

PARCO DEL CITYLIFE

CityLife vanta uno tra i parchi più ampi di Milano, ma soprattutto è ricco di opere d’arte che lo rendono un vero museo a cielo aperto tutto...