chiamata anche "Casa rossa" per le sue decorazioni in terra cotta. Sia le demolizioni, sia il progetto furono realizzati dall'architetto Luca Beltrami.
casa del 1855 e considerata uno dei primi palazzi moderni milanesi.
il lato sud, quello che già ospitava il voltone della galleria.
Questo lato era caratterizzato dall'edificio chiamato "casa Brambilla", risalente alla seconda metà dell'ottocento. Era famoso per i suoi caldi inserti in cotto, tanto da valergli il soprannome di "casa rossa".
Il palazzo era sorto per iniziativa dei fratelli banchieri Pietro e Giovanni Brambilla, su progetto dell'architetto Pestagalli.
Passato in proprietà della banca Unione e poi del credito mobiliare italiano, fu acquistato infine dalla CoMit.
Nel marzo 1914 venne presentato alla stampa cittadina un impegnativo progetto: demolire il palazzo e costruire un lussuoso albergo, che ospitasse al suo interno una galleria commerciale, larga sei metri e alta 9.
Questa avrebbe dato riparo a innumerevoli negozi di lusso.
La galleria sarebbe sbucata in via Pellico, nel punto dove la via piega a gomito.
Secondo i progettisti, il tutto sarebbe stato pronto nel 1916.
Arrivò invece la guerra, e con essa la sospensione di qualsiasi iniziativa urbanistica.
Accantonato il progetto, il palazzo Brambilla venne demolito nel 1919, e nel 1924 il lato sud della piazza vide il nuovo edificio CoMit, anche questo di Luca Beltrami, quello che ancora oggi vediamo.
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