martedì 24 agosto 2021

L'AUTOSTRADA PER I MARMI DEL DUOMO

 

Inizialmente i barconi arrivavano a Milano fino al Laghetto di SEustorgio (l’attuale Darsena di Porta Ticinese) a circa due chilometri dal Duomo, pieni di migliaia di tonnellate del prezioso materiale, percorrendo così l’ultimo tratto via terra.
All’inizio del ‘400, l’importante invenzione tecnica delle conche di navigazione (in seguito perfezionate da Leonardo da Vinci) riuscì a risolvere questo problema: infatti nel 1439, con la costruzione della Conca di Viarenna ed il collegamento alla Cerchia interna, le imbarcazioni arriveranno fino al Laghetto di Santo Stefano, un bacino scavato appositamente, a soli trecento metri dal Duomo; da lì i blocchi di marmo, dopo essere stati caricati con apposite gru (dette “falcone” e “falconetto“), percorreranno gli ultimi metri su robusti carri fino alla “Cascina degli Scalpellini“, per essere poi trasformati in statue, fregi, doccioni e guglie.
Il laghetto, tuttavia, sarà il primo tratto dei navigli ad essere chiuso. Fu infatti l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe nel 1857 (mancava poco all’unità d’Italia), in accordo con il direttore dell’ospedale, a decretarne la sua fine dopo una visita alla Ca’ Granda (l’Ospedale Maggiore), in quanto verificò di persona che le zanzare e le cattive esalazioni dell’acqua (pressoché stagnante) rendevano la degenza degli ammalati decisamente più difficile.
Oggi purtroppo rimane soltanto la toponomastica a ricordare il bacino artificiale con la “via laghetto” e la “Piazza Santo Stefano“.
Anche dopo la chiusura del Laghetto, i blocchi di marmo furono trasportati via acqua a Milano fino al 1920, per poi passare al più rapido trasporto su strada.

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