Dalla sua origine fino alla fine del Settecento fu la cappella dell'ospizio omonimo che all'epoca della costruzione si trovava fuori dalle mura di Milano e accoglieva per due giorni i pellegrini di passaggio in viaggio sulla via Emilia. Fondata dal sacerdote Ambrogio Varese, era certamente esistente nel 1344 e uno dei maggiori benefattori fu Barnabò Visconti.
Ha una semplice facciata a capanna e conserva il grande portale originario di cotto sormontato da un rosone murato. L'interno ha un'unica navata a metà della quale si aprono due cappelle laterali. Agli inizi del XX secolo si scoprirono affreschi quattrocenteschi nella controfacciata tra la volta e il tetto con busti di santi inseriti entro gli archi di una loggia dipinta.
La chiesa, sconsacrata alla fine dello scorso secolo, non è attualmente accessibile
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