Il Palazzo Batthyanyi
“L’ultima "casa da nobile", quasi all’angolodi corso Venezia col bastione era quella del bresciano
Giuseppe Lechi, generale di Napoleone. Di semplice e corretto stile classico, conchiudeva
felicemente quella strada, sulla quale si era distesa la nuova architettura. Sorta sugli orti del
convento di S. Dionigi, al limite dei Boschetti, in uno dei punti più pittoreschi della città, era
divenuta luogo di incontro di artisti e di dotti, poiché il Lechi era un intelligente ed
appassionato raccoglitore di opere d’arte (anche il famoso Sposalizio di Raffaello fu per qualche
anno di sua proprietà ed era esposto in quelle sale; poi passò a quelle del Sannazzari).
[Mezzanotte-Bascapè, ed. 1968, p. 506]” Il palazzo fu completato dal magnate ungherese
Antonio Giuseppe Batthyányi che vi subentrò nel 1815. Fu distrutto negli anni Trenta del
Novecento per lasciare posto alla “casa-torre Rasini”.
Mezzanotte-Bascapè 1948, ed. 1968, p. 506.
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