Alla morte del fratello Mark, Barraud aveva ricevuto un cane di nome Nipper e un grammofono con molti cilindri su cui era incisa la voce di Mark: pare che Nipper fosse effettivamente solito ascoltare la voce del suo defunto padrone nella posizione ritratta da Barraud.
Il dipinto, intitolato His Master's Voice, fu acquistato dalla società Gramophone a scopo pubblicitario, e divenne poi il marchio dell'etichetta discografica. A titolo di gratitudine, Barraud ricevette dalla società un lascito pensionistico annuo di circa 30.000 lire, durato fino alla sua morte.
Sin dal 1904 i dischi della His Master's Voice venivano pubblicati e distribuiti in Italia dalla Saif (Società Anonima Italiana di Fonotipia), con sede a Milano.
La casa discografica britannica si chiamava, in realtà, Gramophone Company, ma a causa del celebre dipinto di Francis Barraud "His Master's Voice" (La voce del padrone) che ritrae il cagnolino Nipper mentre ascolta un grammofono, usato come marchio nell'etichetta, assunse presto questa denominazione ufficiosa.
Poiché nel 1931 la His Master's Voice e la Columbia Graphophone Company si fusero dando vita alla EMI, anche in Italia avvenne la stessa operazione tra la Saif e la SNG (Società Nazionale del Grammofono, fondata nel 1912 da Alfredo Bossi, pubblicava in Italia i dischi della Columbia), con il coinvolgimento di un terzo partner, la Marconiphone, azienda italiana specializzata nella produzione di apparecchi radiofonici (ciò perché la EMI inglese aveva intenzione di espandersi in questo mercato), che già era presente nel mondo musicale distribuendo in Italia i dischi dell'etichetta francese Pathé.
Il nome dell'azienda in Italia fu VCM (sigla di Voce del Padrone - Columbia - Marconiphone), e questa denominazione restò fino alla fine del 1967, quando fu trasformata in EMI Italiana; la sede fu stabilita a Milano, in via Domenichino 14 (più tardi venne trasferita in piazza Cavour 2), ed il direttore fu Aldo Mario De Luigi.
Fino al 1938, comunque, in Italia i dischi La Voce del Padrone continuarono ad avere sull'etichetta la denominazione Disco "Grammofono".
Nel 1969 vi fu l'unificazione del catalogo della Voce del padrone, della Columbia, della Odeon e della Pathé operato dalla EMI Italiana, e dopo qualche anno l'etichetta cessò di esistere anche come marchio.
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