Cassina Triulza viene nominata per la prima volta, come Cassina Trivulza, in un documento del 1346. Nell'ambito della suddivisione del territorio milanese in pievi, apparteneva alla Pieve di Trenno.
Sopravvissuta solo la cascina con i terreni agricoli annessi, un tempo proprietà ecclesiastica, dati in affitto a famiglie ed agricoltori.
L'area che ha avuto sempre una vocazione agricola, acquisisce lo stato di Comune autonomo in età napoleonica, come censito da Carlo V sebbene mantenga nel tempo piccole dimensioni, contava 48 abitanti al momento della proclamazione del Regno d'Italia.
Il cuore del Comune è quello che oggi ha preso il nome di Cascina Triulza, intorno alla quale si sviluppava la vita economica sociale e religiosa.
Nel XXVII secolo venne costruita la Chiesa di San Sebastiano, successivamente abbattuta a metà del 900 a cui spesso il popolo ricorreva per invocare e sconfiggere le pestilenze che hanno afflitto il territorio milanese.
Il Comune fu così soppresso ed annesso a Vialba nel 1809, la quale fu poi a sua volta unita a Bollate nel 1811. Cassina Triulza recuperò quindi la sua autonomia nel 1816 con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto.
Nel 1869 il comune fu aggregato a Musocco, a sua volta aggregato a Milano nel 1923.
Solo con la fine del XX secolo si interrompe l'attività agricola della cascina.
L'antica cascina, compresa all'interno dell'area che ha ospitato l'Expo 2015, dopo un profondo restauro ha ospitato il padiglione della società civile durante i sei mesi della manifestazione.
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