martedì 9 novembre 2021

CASCINA POZZOBONELLI

Fu costruita come villa suburbana per la villeggiatura da Gian Giacomo Pozzobonelli in epoca sforzesca. I terreni furono acquistati negli anni sessanta del quattrocento, dando inizio alla costruzione della villa forse sul luogo di un preesistente convento. Nella stessa epoca la potente famiglia dei Pozzobonelli, feudatari di Arluno, faceva edificare, sempre in forme rinascimentali di stampo bramantesco, l'omonimo palazzo in Via dei Piatti (attuale civico 4) e il Palazzo Pozzobonelli nel comune di Vermezzo

La cascina era costituita da un palazzo a pianta rettangolare con due ampi cortili e vasti saloni. Dal lato nord si dipartiva un portico a dieci arcate, terminante con una cappella ottagonale, unica parte dell'edificio giunta fino a noi.

Il declino della proprietà cominciò con la morte del cardinale Giuseppe Pozzobonelli, arcivescovo di Milano, avvenuta nel 1783. Il palazzo fu abbattuto in più riprese fra il 1898, con l'apertura del viale Andrea Doria, ed il 1907, anno di inizio della costruzione dell'attuale Stazione Centrale.Attualmente è visibile, dal lato sud di Piazza Luigi di Savoia, l'originaria cappella della villa, con parte del portico che la collegava al palazzo. Il portico presenta colonne in pietra con capitelli a motivi vegetali, che sorreggono arcate a tutto sesto in cotto. La cappella presenta tre absidi semicilindriche, sormontate da un tamburo ottagonale aperto da oculi e concluso dalla lanterna. L'architettura dell'edificio rimanda ai modi di Donato Bramante, ed in particolare al tiburio di Santa Maria delle Grazie. All'interno dell'oratorio e sulle mura del portico sono presenti affreschi a monocromo, molto deperiti.


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