Dalle scope ai gioielli, dalle case chiuse alle gallerie d’arte: la storia di via Madonnina ricorda quella di Cenerentola o di My fair lady. Perché questa strada, nel cuore dell’elegantissimo quartiere di Brera, fino a poche decine d’anni fa era per tutti “la zona delle prostitute e degli spazzini”. Per farsi un’idea della realtà dell’epoca, basta chiedere al bar Montmartre, all’angolo con via Formentini, dove si incontrano autentiche enciclopedie viventi della storia del quartiere. I “dinosauri di Brera”, così amano definirsi. Carmelo Arcolaci, per esempio, abita in via Madonnina dal 1958: «Questa fino a 30 anni fa era una zona popolare. Gli artisti non avevano denaro e saldavano il conto del bar regalando le loro opere. Laggiù – dice, indicando il cortile del palazzo al numero 6 – c’era il deposito degli spazzini. Tutte le mattine all’alba li sentivo uscire, ognuno spingendo il suo carretto con secchi e scopa».
Sono tanti i luoghi d’intesse storico e artistico dove il visitatore può perdersi fra quadri, statue e opere d’arte di valore inestimabile. Tanti angoli e luoghi dimenticati senza particolare valore artistico, ma in grado di regalare la strana sensazione di essere tornato indietro nel tempo, dove le lancette dell’orologio hanno smesso di girare e sotto la patina di oblio che li ammanta, è possibile coglierne tracce.
sabato 30 ottobre 2021
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