martedì 31 agosto 2021

LA QUERCIA ROSSA di P.zza XXIV Maggio

 un albero storico, come ricorda il cippo posato al suo fianco e legato alla memoria dei soldati della Grande Guerra del 1915 e 1918. La quercia fu piantata, alla fine della Guerra, dall'ingegnere Giunio Capè, padre di Giuseppe Capè, giovane alpino sopravissuto alla Grande Guerra, per festeggiare l'inatteso ritorno del figlio e ricordare gli alpini deceduti. Sono stati molti i soldati della Grande Guerra che provenivano da quartiere Garibaldi. Alla morte di Giunio Capè (1862 - 1925) è stato deciso un lascito al Comune di Milano con l'obbligo di curare la quercia. Il cippo di ferro battuto recita la seguente dedica: 'Ai caduti per la patria del rione Ticinese-Lodovica', firmato la Società Alpina milanese. Va sottolineato che accade raramente che a un albero, anche se antico e storico, sia concesso più spazio per le sue radici. Solitamente si tende a togliere metri quadri al terreno occupato dagli alberi, per quanto vecchi siano.

Tra l'altro questa quercia rossa è considerata l'unico monumento arboreo milanese dedicato ad avvenimenti storici. La pianta, che è situata in una aiuola verde sul lato dei Navigli, ha una ampia frattura longitudinale dovuta a vecchiaia. Metà delle radici della quercia sono state mutilate e contenute da un muretto alto un metro per ridurre la loro espansione e lasciare posto alla strada e alle auto. Era evidente che questo provocava una sofferenza al vecchio albero. Nonostante questo l'albero è vissuto sino ad oggi e, nonostante i cavi elettrici che si infilano quasi tra i suoi rami, le braccia lunghe dell'albero si spingono sulla strada e sovrastano il traffico. Un paio di lunghi rami sono da qualche tempo sostenuti da due piloni di ferro, non belli a vedersi - come dicono gli stessi tecnici che li hanno messi, - ma che hanno permesso di non abbatterlo. Intorno all'albero sono state fatte varie ricerche nel tentativo di migliorare la sua situazione. Ma mancano i documenti che dimostrano come era anticamente la posizione della strada e dell'albero.
Attraversando la piazza, si raggiunge l'antico porto di Milano, trasformato e completamente rinnovato, in modo da ripristinare il volto medioevale e leonardesco della Darsena. E' questo uno dei lasciti più importanti di Expo, dopo anni di degrado e incuria.

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